Per la gestione della proliferazione batterica e, nel caso specifico, della proliferazione del batterio della Legionella pneumophila, è utile avere ben chiare tutte le operazioni da seguire.
Il primo passo in tal senso è la stesura di un protocollo dell’analisi del rischio, documento che identifica le criticità dell’impianto, definisce un programma manutentivo e guida le operazioni nel caso di interventi di bonifica dell’impianto.
Dopo aver redatto il protocollo dell’analisi del rischio, obbligatorio per le strutture turistico ricettive, secondo quanto indicato dalle linee guida approvate dalla Direzione Generale Sanità con Decreto n.1751, è necessario effettuare le analisi dell’acqua in un numero di siti che sia rappresentativo dell’impianto idrico e, comunque, non inferiore a sei.
Dal risultato delle analisi si possono prospettare due scenari: se negative si segue l’iter indicato dal protocollo di analisi del rischio. Se invece risultano positive e c’è stato almeno un caso di contagio, bisogna preoccuparsi di mettere in sicurezza l’impianto con adeguati trattamenti preventivi solamente dopo avere bonificato la rete di acqua sanitaria. Nel caso in cui non si presenti nessun contagio, bisognerà comunque adottare tutte quelle operazioni, sempre indicate nel protocollo di analisi del rischio, per contenere la carica batterica.
Un adeguato trattamento dell’acqua, che permette di prevenire e di abbattere notevolmente la possibilità di proliferazione batterica, è di seguito schematizzato.
- Filtrazione
- Addolcimento
- Dosaggio di prodotto specifico antincrostante anticorrosivo ad uso alimentare
- Sistema di disinfezione dell’acqua con le seguenti alternative:
- dosaggio proporzionale di Ipoclorito di Sodio conforme alla norma UNI EN 901
- dosaggio di Perossido di Idrogeno conforme alla norma UNI EN 902
- dosaggio di Biossido di Cloro prodotto sul posto
- debatterizzazione a raggi UVC
Ognuna delle apparecchiature elencate contribuisce in maniera significativa alla prevenzione della contaminazione da Legionella pneumophila ed è utile verificarne la presenza, nonché l’efficienza, nelle centrali termiche.