Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi del 7 maggio 2015: le novità principali – parte 3
La centralità della prevenzione, nel caso fosse ancora necessario, viene ribadita nelle nuove linee guida per il controllo e la prevenzione della legionellosi pubblicate il 7 maggio 2015, attraverso un capitolo specifico che definisce le responsabilità e le modalità con cui deve essere compilato il protocollo per l’analisi del rischio.
Tra le novità che spiccano, è importante prendere atto dell’attribuzione di responsabilità nei confronti di chiunque sia chiamato a gestire una struttura in cui siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi, siano essi amministratori condominiali, responsabili sanitari, responsabili della manutenzione o datori di lavoro.
Viene infatti esplicitamente indicato che:“E’ necessario che il Protocollo venga applicato in ogni struttura (sia civile sia industriale) nella quale siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi”.
Dopo di che il protocollo viene strutturato in tre fasi:- Valutazione del rischio
- Gestione del rischio
- Comunicazione del rischio
Distinguendo tra tre tipologie di strutture
- Strutture turistiche
- Stabilimenti termali
- Strutture sanitarie
La valutazione del rischio ha il compito di individuare le criticità specifiche e, in funzione di come queste vengono gestite, di dare un valore rappresentativo della problematicità globale della struttura.
A tale scopo nell’allegato 12 delle linee guida è riportata una lista di controllo a cui fare riferimento; ad ogni elemento di tale lista viene attribuito un punteggio, la somma totale dei vari punteggi rappresenta un indice del livello di rischio a cui è soggetta la struttura a cui è associato un giudizio di adeguatezza piuttosto che di necessità di intervento.
Viene poi indicata nella periodicità di almeno due anni per la revisione della valutazione del rischio.
Per quanto riguarda la gestione, va innanzitutto detto che “per tutti gli altri siti civili e per tutti i siti industriali” valgono le stesse indicazioni stabilite per le strutture turistico – ricettive.
In particolare viene fatto riferimento al campionamento, per il quale non viene più definito a priori un numero minimo di campioni e viene reso obbligatorio il campionamento sia sull’acqua calda che sulla fredda secondo le seguenti modalità:
Per ciascun impianto di acqua calda sanitaria devono essere effettuati almeno i seguenti prelievi:
- mandata (oppure dal rubinetto più vicino al/ai serbatoio/i);
- ricircolo;
- fondo serbatoio/i;
- almeno 3 punti rappresentativi (ovvero i più lontani nella distribuzione idrica e i più freddi).
Per ciascun impianto di acqua fredda devono essere effettuati almeno i seguenti prelievi:
- fondo serbatoio/i;
- almeno 2 in punti rappresentativi (ovvero il più lontano nella distribuzione idrica ed il più caldo).
Per quanto riguarda gli esiti dei campionamenti intervengono forse le due più importanti novità introdotte dalle nuove linee guida, ossia il concetto in base al quale oltre che alla quantità di legionella rilevata a alla presenza o meno di casi di malattia, a determinare la tipologia di interventi da effettuare sono la percentuale di campioni trovati positivi e la tipologia di impianto nei quali sono stati rilevati.
Diversa è ad esempio la positività in un impianto idrico rispetto a quella rilevata in una torre evaporativa.
Le tabelle 6 e 7 sono sicuramente molto più esplicative di tante parole:
Tabella 6. Tipi di intervento indicati per concentrazione di Legionella (UFC/L) negli impianti idrici a rischio legionellosi esercitati in tutti i siti.
Legionella (UFC/L) | Intervento richiesto |
Sino a 100 | Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. |
Tra 101 e 1.000 | In assenza di casi: Verificare che la struttura abbia effettuato una valutazione del rischio e che le misure di controllo elencate nelle presenti lineeguida siano correttamente applicate. In presenza di casi: Verificare che siano in atto le misure di controllo elencate nelle presenti lineeguida, sottoporre a revisione la specifica valutazione del rischio e effettuare una disinfezione dell’impianto |
Tra 1.001 e 10.000 | In assenza di casi: -Se meno del 20% dei campioni prelevati risulta positivo l’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato dopo l’applicazione delle misure correttive. -Se oltre il 20% dei campioni prelevati risultano positivi, è necessaria la disinfezione dell’impianto e deve essere effettuata una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi. In presenza di casi: A prescindere dal numero di campioni positivi, è necessario effettuare la disinfezione dell’impianto e una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato dopo la disinfezione, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi |
Superiore a 10.000 | Sia in presenza che in assenza di casi, l’impianto deve essere sottoposto a una disinfezione (sostituendo i terminali positivi) e a una revisione della valutazione del rischio. L’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi. |
Tabella 7. Tipi di intervento indicati per concentrazioni di Legionella (UFC/L) negli impianti di Raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi.
Legionella (UFC/L) | Intervento richiesto |
Sino a 1.000 | Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. |
Tra 1.001 e 10.000 | L’impianto idrico deve essere ricampionato, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate e dopo aver incrementato il dosaggio di un biocida appropriato. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. |
Tra 10.000 e 100.000 | Effettuare una disinfezione con un biocida appropriato e la revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive, quale l’eventuale pulizia meccanica del bacino dell’impianto a supporto della disinfezione. |
Maggiore di 100.000 | Fermare l’impianto, effettuare una disinfezione con un biocida appropriato e la revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive, quale l’eventuale pulizia meccanica del bacino dell’impianto a supporto della disinfezione. Riavviare l’impianto quando l’esito del campionamento dopo disinfezione torna a livelli <1000 UFC/L |
- metà del volume della vasche collettive venga ricambiato giornalmente (per vasche ≤ 10 m3)
- la vasca deve essere dotata di filtro a sabbia e deve essere trattata automaticamente continuamente con un biocida ossidante
- il campionamento per la ricerca di Legionella deve essere effettuato ogni 3 mesi.
Tabella 8. Tipi di intervento indicati per concentrazioni di Legionella (UFC/L) nelle vasche per idromassaggio.
Legionella (UFC/L) | Intervento richiesto |
Sino a 100 | Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. |
Più 100 fino a 1.000 | L’impianto idrico deve essere ricampionato, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. Drenare l’acqua e riempire di nuovo la vasca. Ripetere il test il giorno successivo e 1-4 settimane più tardi. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. |
Maggiore di 1.000 | Chiudere immediatamente la piscina e escludere il pubblico dall’area circostante Effettuare una clorazione shock con 50 mg/L di cloro per un’ora facendo circolare l’acqua e assicurando che tutte le parti dell’impianto siano disinfettate. Svuotare e pulire e disinfettare di nuovo con le stesse modalità. Rivedere la valutazione e il controllo del rischio e effettuare tutte le misure correttive individuate. Riempire la vasca e ripetere il campionamento il giorno successivo e 1-4 settimane più tardi. Tenere chiuso l’impianto fino a che la concetrazione di Legionella torni ad essere <100CFU/L e la valutazione del rischio non sia soddisfacente. |