“Quali iniziative sono state intraprese dal Ministero della Salute per la corretta prevenzione ed il controllo della legionellosi?” Questa l’interrogazione di Paolo Siani (PD) in Commissione Affari Sociali alla Camera nel febbraio del 2019.
Luca Coletto, sottosegretario alla Salute, in risposta annuncia l’imminente arrivo di nuove linee guida, assicurando che, alla luce delle nuove conoscenze che emergono dalla letteratura scientifica internazionale, questo Ministero e l’Istituto Superiore di Sanità stanno già collaborando ad una revisione delle linee guida nazionali sulla legionellosi ed all’aggiornamento del documento del 2015. L’attuale documento – ricorda Coletto – è stato sancito come Accordo nella seduta della Conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 2015 e le linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi avevano aggiornato ed integrato in un unico testo, peraltro pubblicamente consultabile sul sito istituzionale del Ministero, tutte le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida nazionali, che, dunque, furono integralmente sostituite.
Secondo l’articolazione delle competenze sancita a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, si ritiene che le linee guida nazionali debbano contenere indirizzi, criteri e indicazioni generali, che compete alle Regioni tradurre in specifiche linee di intervento in ambito territoriale.
Le Regioni, dunque, recepiscono le linee guida nazionali, integrandole ed aggiornandole con linee guida regionali che pongono in rilievo il fatto che la prevenzione delle infezioni da Legionella è basata essenzialmente sull’attivo controllo e sulla corretta manutenzione degli impianti che possono essere più frequentemente sede di contaminazione da parte del microrganismo in questione.
I controlli effettuati dalle ATS nelle strutture sanitarie e sociosanitarie prevedono verifiche scadenzate e, in base agli esiti riscontrati, vengono adottati i provvedimenti previsti dalla normativa regionale.
In sede di replica, Paolo Siani ha evidenziato le difficoltà che si riscontrano rispetto ad una diagnostica dei casi di legionellosi che sia corretta ed omogenea su tutto il territorio nazionale, invitando a promuovere una maggiore diffusione delle linee guida adottate nel 2015, nonché a provvedere ad un loro aggiornamento, ritenendo altresì utile un adeguamento delle tecniche di sanificazione delle acque alle ultime conoscenze acquisite. Richiama inoltre l’attenzione sull’importanza di predisporre un corretto impianto sanzionatorio al fine di garantire l’efficacia dell’azione di prevenzione.