Per corrosione s’intende la reazione tra un materiale metallico e l’ambiente in cui si trova, che provoca un cambiamento misurabile del materiale.
I metalli si combinano, partendo dalla loro superficie, con i gas quali l’aria o i gas combusti (corrosione secca), oppure – se vi è un elettrolita – a causa della differenza dei potenziali redox presenti, ioni metallici possono migrare attraverso nell’elettrolita (corrosione umida). Durante questi processi ha luogo una perdita di materiale.
Negli impianti di riscaldamento ci troviamo a dover affrontare per lo più corrosioni umide.
Preso atto che la corrosione dei metalli che costituiscono l’impianto di riscaldamento è spesso il fattore determinante la sua durata nel tempo, e che metalli diversi sono vulnerabili in modi diversi, è fondamentale agire per proteggere tutti i metalli dell’impianto.
La corrosione avviene naturalmente negli impianti di riscaldamento, e i guasti a caldaie e radiatori che essa comporta sono dannosi e costosi per il proprietario e costituiscono un grande problema per l’installatore.
E’ dunque importante comprendere le cause e conseguenze della corrosione sui diversi metalli presenti nell’impianto.
Caratteristiche dei metalli presenti negli impianti di riscaldamento
Rame
Il rame è un metallo nobile, ovvero non si corrode facilmente in virtù di un potenziale redox piuttosto alto, ma quando si corrode una piccola parte si solubilizza nell’acqua dell’impianto causando un deterioramento degli altri metalli presenti. Questa situazione si presenta di solito quando il flussante di saldatura o altri contaminanti aggressivi corrodono parzialmente il rame e lo solubilizzano nell’acqua dell’impianto.
Il rame dissolto può depositarsi sulle superfici in acciaio al carbonio o in alluminio, normalmente nei radiatori o sulla superficie degli scambiatori di calore della caldaia, dove causa corrosione localizzata sotto forma di vaiolatura, che evolve in perforazione a punta di spillo comportando guasti irreparabili.
Quando il rame entra in contatto con acqua aerata, inizialmente si verifica solo una moderata corrosione generalizzata, che produce ossido rameoso in forma di strato protettivo che previene l’ulteriore corrosione. I problemi insorgono quando va oltre questo livello.
La composizione dell’acqua in una certa zona può influenzarne la gravità. Ciò comporta che, secondo il tipo di acqua:
- può persistere una corrosione continua, provocando le tipiche strisce verdastre sui sanitari
- può verificarsi una corrosione localizzata, anche dopo utilizzi piuttosto brevi, che evolve in perforazioni a punta di spillo delle apparecchiature.
Alluminio
Nell’alluminio è spesso il fattore determinante che contribuisce a porre fine alla vita utile di un impianto di riscaldamento.
E’ uno dei metalli più largamente usati negli impianti di riscaldamento perché ha un’ottima conducibilità termica, è leggero e relativamente poco costoso; per questo è spesso usato nella fabbricazione di caldaie ad alta efficienza e radiatori.
Per natura è resistente alla corrosione grazie alla sua pellicola superficiale di ossido protettivo (passivazione), ma quando questa perde la sua uniformità a causa di contaminanti aggressivi si può verificare corrosione localizzata.
Nell’alluminio si verifica in piccole aree localizzate: le cosiddette vaiolature possono rapidamente evolversi in perforazioni, provocando rottura dei componenti.
Lo strato protettivo di ossido è sensibile non solo ai contaminati aggressivi, ma anche ai cambiamenti del pH dell’acqua. E’ essenziale che il pH dell’acqua sia fra 6.5 e 8.5; entro questi livelli la corrosione dell’alluminio è minima.
Acciaio
L’acciaio al carbonio si corrode facilmente in presenza di acqua e ossigeno, formando spesso abbondanti depositi di ossido di ferro. Questi entrano in circolazione nell’acqua causando guasti alle valvole e altre parti mobili, per poi depositarsi in un deposito compatto nei radiatori e negli scambiatori di calore.
L’ossido di ferro crea inoltre una reazione di corrosione sotto deposito che si autoalimenta come conseguenza di una mancata ossigenazione delle aree coperte da deposito. Ciò comporta principalmente corrosione localizzata, che normalmente causa rottura dei componenti. La ragione è che il deposito sotto corrosione spesso evolve in corrosione a punta di spillo, che può perforare velocemente il metallo.
L’acciaio inox è una lega dotata di un efficace strato di ossido con funzione protettiva (passivazione). Tuttavia, i contaminanti aggressivi possono penetrare questa pellicola causando corrosione localizzata, vaiolature e infine perforazione.
Come proteggere il tuo impianto
Proteggere l’impianto di riscaldamento e tutti i suoi componenti metallici da questi tipi di corrosione è semplice ma fondamentale:
- Una corretta e scrupolosa installazione e avviamento (o manutenzione) dell’impianto riduce i problemi di contaminazione quali residui di flussante di saldatura o di depositi di prodotti della corrosione.
- Dopo essersi assicurati che l’impianto è pulito, aggiungere un inibitore di corrosione di alta qualità tipo AQ TREAT 427, che protegge tutti i tipi di metallo attraverso la passivazione dei Sali di Molibdeno che vanno a realizzare un sottile strato protettivo autorigenerante.
- Controllare che l’inibitore sia dosato nella percentuale corretta per assicurare protezione duratura.