L’aumento della popolazione e la crescita industriale comportano una domanda sempre crescente di acqua sia per uso domestico che industriale. Di conseguenza, lo sfruttamento crescente delle risorse idriche comporta una maggiore generazione di acque reflue. Purtroppo, in molte parti del mondo (e in misura contenuta anche nel nostro paese), le acque reflue non trattate e altri inquinanti vengono rilasciati nell’ambiente attraverso la rete fognaria, trovando poi la strada verso le fonti naturali e inquinando le risorse idriche.
La presenza di arsenico è riconosciuta in tutto il mondo nell’ambiente e nelle falde acquifere sia a causa dei naturali processi geologici, ma anche per attività antropiche. L’arsenico è annoverato come uno degli elementi più tossici che esistano sul pianeta e l’esposizione all’acqua contaminata da questo elemento chimico causa gravi problemi di salute, colpendo milioni di persone in tutto il mondo. Gli esseri umani possono esserne esposti attraverso il cibo, l’aria e l’acqua. Malgrado il loro effetto tossico, legami di arsenico inorganico si presentano naturalmente sulla terra in piccole quantità, ma tra le fonti responsabili del rilascio nell’ambiente sicuramente l’attività umana è quella più pericolosa. Inoltre, l’arsenico è un componente estremamente difficile da convertire in prodotti solubili in acqua o volatili. Per questo motivo viene considerato un elemento abbastanza mobile. Significa in pratica che è poco probabile che grandi concentrazioni compaiano in un luogo specifico, ma anche che può essere trasportato e diffuso molto facilmente.
L’esposizione ad arsenico inorganico può causare vari effetti sulla salute, quali irritazione dello stomaco, produzione ridotta di globuli rossi del sangue, irritazioni della pelle e dei polmoni. Si ipotizza inoltre che l’assorbimento di quantità specifiche di arsenico inorganico possa intensificare le probabilità di sviluppo del cancro.
Attualmente la concentrazione massima ammissibile suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità si attesta a 0,01 mg/l di arsenico nell’acqua potabile ma, purtroppo, in Italia vi sono ancora deroghe che in alcuni comuni ne raddoppiano il limite consentito!
La contaminazione da arsenico naturale e/o indotta è al giorno d’oggi fonte di preoccupazione in molti paesi del mondo. Tuttavia, non solo nei paesi emergenti, ma anche nel nostro paese non di rado sono emerse criticità locali legate alla presenza di arsenico nei pozzi per acqua potabile. Un fenomeno che non deve gettare allarmismo, ma porre le basi per intensificare le analisi e la consapevolezza verso questo pericoloso inquinante.