Comprare l’acqua in bottiglia, invece di averla direttamente dal rubinetto di casa, significa scegliere un prodotto che viene trasportato da una parte all’altra del paese a bordo di camion. Questo comportamento è una cattiva abitudine che si basa su una grave carenza di informazioni e una buona dose di pregiudizi.
Acqua da bere in bottiglia: costi e impatto ambientale
Ogni bottiglia porta con sè circa 250 grammi di gas serra. Per produrre un chilo di polietilene, sostanza con cui sono composte le bottiglie, sono necessari 2 kg di petrolio e 17 litri d’acqua mentre il processo di produzione rilascia nell’aria 2,3 kg di anidride carbonica, 40 grammi di idrocarburi oltre a circa 20 grammi di ossidi di zolfo e monossido di carbonio.
A questi dati va aggiunto l’inquinamento derivato dal trasporto e i consumi energetici per lo smaltimento della plastica.
Nel mondo si producono ogni anno circa 2,7 milioni di tonnellate di bottiglie di plastica.
Non siete ancora convinti? Leggete le risposte alle obiezioni più comuni che ci vengono poste.
L’ ACQUA IN BOTTIGLIA NON E’ POI COSI’ CARA. FALSO!
Il costo dell’acqua in bottiglia oscilla tra i 20 e gli 80 centesimi di euro al litro. Un prezzo simile a quello della benzina al netto delle tasse. L’acqua di acquedotto invece costa qualche centesimo di euro ogni mille litri.
L’ACQUA IN BOTTIGLIA E’ PIU’ CONTROLLATA. FALSO!
Per legge i controlli sull’acqua dell’acquedotto pubblico sono più frequenti ed i parametri hanno valori più restrittivi. In più l’acqua in bottiglia, dopo l’imbottigliamento non può più essere controllata e la sua qualità può solo peggiorare se conservata in maniera non ottimale.
Il nostro benessere dipende moltissimo dall’acqua da bere che ingeriamo ogni giorno, infatti il nostro corpo è composto dal 60% di acqua! Scegliere la soluzione migliore per la nostra casa è il primo passo per spendere meno e migliorare la qualità della nostra vita.